
Il furto del secolo è stato commesso nel 20° secolo e ha a che fare con le chiese protestanti storiche
di Paolo Castellina “Perché si sono infiltrati fra di voi certi uomini (per i quali già da tempo è scritta questa condanna); empi che volgono […]
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L’articolo 2 delle vigenti Discipline Valdesi stabilisce che “la Chiesa professa le dottrine contenute nell’Antico e nel Nuovo Testamento e formulate nella sua Confessione di […]
Ho frequentato per un anno un corso di formazione presso la Chiesa Valdese e sono rimasto colpito da come si facesse di tutto per non […]
Riforma, 24 dicembre 2010, p. 10 “Nel sottoscrivere la confessione di fede Valdese del 1655 i pastori valdesi si impegnano a esercitare il loro ministero […]
UN’AVVENTURA ATTRAVERSO LE VERSIONI DELLA BIBBIA dove i Valdesi hanno un ruolo fondamentale (ma solo secondo un teologo americano) La versione cattolica è più “evangelica” […]
UN’AVVENTURA ATTRAVERSO LE VERSIONI DELLA BIBBIA dove i Valdesi hanno un ruolo fondamentale (ma solo secondo un teologo americano) Quando per la prima volta un […]
CONFESSIONE DI FEDE E LIBERTÀ.
1 – La Confessione di Fede è una delle pietre miliari che ci ricorda la nostra storia scandita da persecuzioni, galere, distruzioni. Le citazioni bibliche volevano dimostrare la fedeltà alla Parola.
Questa Confessione esaurisce il “che cosa crediamo come cristiani”? È la domanda che si poneva in carcere D. Bonhoeffer che scrisse di voler “esporre su che cosa dobbiamo credere in quanto cristiani”. Poi, riflettendo sul nostro tempo e sull’enigma di un mondo altro rispetto al passato giunse alla conclusione che la discussione si sarebbe dovuta porre in altri termini, appunto: “che cosa crediamo in quanto cristiani”?
La Confessione è la libera e franca articolazione di contenuti che la coscienza del credente, rinnovata da Dio-Spirito, desidera fare propria ed esprimere nella libera e responsabile testimonianza. Per l’articolazione dei contenuti mi affido alla preghiera, alla riflessione biblica, alla conoscenza di diversi percorsi di esegesi biblica e ricerca teologica.
RISPONDIAMO: CERTI “TEOLOGI” ANZICHÉ METTERE IN DISCUSSIONE SE STESSI ALLA LUCE DELLA PAROLA DI DIO, METTONO IN DISCUSSIONE LA BIBBIA ALLA LUCE DEI PROPRI GUSTI E PREGIUDIZI, DEI PROPRI RISENTIMENTI E DELLA MODA INTELLETTUALE DEL MOMENTO
Egregio Direttore,
il lontano 27 luglio è stato pubblicato, a pagamento, l’Appello al Sinodo per la fedeltà alla Confessione di Fede. di cui mi onoro di essere tra i primi firmatari. Da allora, è stata pubblicate una serie di opinioni contrarie, a volte improntate più all’anatema che all’argomentazione, in alcuni casi attacchi personali a me, in particolare nella pagina intera del signor Sergio Ronchi e nella lettera del professor Giorgio Rochat. Vorrei rispondere.
Il professor Rochat eccepisce che abbiamo voluto pubblicare l’appello a pagamento e si preoccupa “che la pubblicazione dell’appello sia stata fatta pagare bene”. Abbiamo scelto questa formula perché volevamo evitare eccessive limitazioni alla lunghezza dello scritto, e nella nostra mentalità, per ciò che non è dovuto si paga. E volevamo, con un rilievo grafico richiamare l’attenzione dei tanti che la pensano come noi, ma generalmente non ritengono di esporsi.
(pronunciata dalla Pastora Daniela Di Carlo, Sinodo Valdese 2010)
Si legge che questa frase avrebbe anche ottenuto notevole consenso. In ogni caso chi l’ha pronunciata è pastora ed ha dunque l’incarico retribuito di diffondere, predicare insegnare quanto la Chiesa Valdese crede.
1) Intanto, queste parole si scontrano con gli articoli 2 e 3 della vigente Confessione di Fede, e soprattutto con il 4 che vale la pena leggere interamente: “riconosciamo la divinità di questi libri sacri, non solo dalla testimonianza della Chiesa, ma principalmente dall’eterna et indubitabile verità della dottrina contenuta in essi, dall’eccellenza, sublimità e maestà del tutto divina che vi si dimostra, e dall’operatione dello Spirito Santo che ci fa ricevere con riverenza… i raggi della celeste luce che risplendono nella Scrittura, e corregge il nostro gusto per discernere questo cibo con suo divino sapore”.
Altro che liberare dalle stratificazioni!
Allora, secondo la pastora Di Carlo nella Bibbia c’è parola di Dio, ma in certe parti no e il documento sull’omosessualità ce ne ha indicati, purtroppo solo implicitamente, un bel po’.
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