Il_luogo_detto_il_Teschio_-_Golgota

La resurrezione di Gesù, paradigma della resurrezione dei credenti

6 Aprile 2012 admin 0

LA PASQUA NON ARRIVA IN ANTICIPO

Il_luogo_detto_il_Teschio_-_GolgotaDa una settimana non c’è modo di sfuggire agli auguri di “Buona Pasqua”. Anche oggi, il Venerdì della cattura, della flagellazione, della condanna, della crocifissione e della morte di Gesù Cristo, fioccano i “Buona Pasqua”. Il significato della ricorrenza è così totalmente svanito. C’è la resurrezione senza la morte, dunque non c’è resurrezione. Se la nostra chiesa induce anche solo due o tre persone a meditare davvero sulla venuta, sulla predicazione, sulla buona notizia, sulla passione, la morte e la resurrezione di Gesù, essa non è inutile. Se la nostra chiesa distoglie anche solo due o tre persone dal farlo, guai ad essa, cioè a noi che della chiesa siamo membra. 

“ IO CREDO: RISORGERO!” di Paolo Brancè

LA RESURREZIONE DI GESÙ, PARADIGMA DELLA RESURREZIONE DEI CREDENTI.(Giovanni 20:1-10; I Corinzi 15:1-34)

“Resurrecturis”è la scritta che il visitatore legge quando entra nel Cimitero Monumentale di Verona. È il participio futuro del verbo latino “resurgere”, da cui deriva la parola italiana “Re surrezione”. Il tema dell a resurrezione costituisce per i cristiani il fondamento della fede, è uno dei dogmi fondamentali della rivelazione biblica.

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Liberi dai portatori di un altro evangelo. Guardarsi dai nuovi sadducei

21 Novembre 2011 admin 0

LIBERI DAI PORTATORI DI UN ALTRO EVANGELO

GUARDARSI DAI NUOVI SADDUCEI

Meditazione di Paolo Brancè con una potente citazione di Bonhöffer

Testo: Matteo 7:15-20

Lorenzo Abstemius, pseudonimo di Lorenzo Bevilacqua, umanista italiano del XV secolo, ispirandosi alle favole di Esopo, scrisse questa breve favola del lupo che si traveste da pecora:

“Un lupo, vestito con una pelle di pecora, si mescolò con il gregge di pecore, uccidendone ogni giorno una. When the shepherd noticed this was happening, he hanged the wolf on a very tall tree.  Il pastore, avendo  notato quando  stava accadendo, impiccò il lupo su un albero molto alto. On other shepherds asking him why he had hanged a sheep, the shepherd answered: The skin is that of a sheep, but the activities were those of a wolf.’Gli altri pastori, chiedendogli con meraviglia  perché avesse impiccato una pecora, il pastore rispose: La pelle è quella di una pecora, ma le attività sono quelle di un lupo”.

Simpatica favola, anche se macabra. Essa vuole insegnare che le azioni di uomini malevoli tradiscono gli abili camuffamenti che essi riescono ad escogitare per confondersi tra la gente dabbene. È vero il famoso detto, “il lupo perde il pelo, ma non il vizio”. Leggendo questa breve favola,  non possiamo non accostarla all’accorato monito di Gesù rivolto ai discepoli di essere  vigilanti e accorti di fronte a possibili mimetizzazioni di uomini che apparentemente condividono la stessa fede, ma che in realtà sono sostenitori di un altro evangelo(cfr. Gal. 1:6.-9): “Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci” (Matteo 7:15).