“Essi rompono questo limite argomentando che l’autorità della Scrittura dipende dal buon volere della Chiesa. Tutti i Padri [della Chiesa], con uguale coraggio, hanno criticato e hanno umanamente rifiutato il fatto che la santa Parola di Dio fosse contaminata di sottigliezze sofistiche e oscurata da dispute e discussioni filosofiche. Rimangono essi in questi limiti quando, in tutta la loro vita, non fanno altro che seppellire e oscurare la semplicità della Scrittura con infinite dispute e questioni più che sofistiche? Al punto che, se i Padri risuscitassero ora e vedessero quell’arte di combattere che essi chiamano “teologia speculativa”, non penserebbero certo che tali dispute sono da Dio.”
Questa breve citazione dalla lettera dedicatoria dell’Istituzione della Religione Cristiana di Giovanni Calvino (1536) ci dice di alcune analogie e differenze con la situazione odierna. Anche oggi ci sono coloro che contaminano la Parola di Dio e non fanno altro che seppellire e oscurare la semplicità della Scrittura. Ma oggi non lo fanno con sottigliezze e dispute. Al contrario rifuggono dal confronto e le argomentazioni altrui preferiscono ignorarle o giudicarle sorpassate senza darne spiegazioni, essendo in effetti consci della disperata debolezza della loro posizioni.
Il testo è contenuto, con l’opera completa e moltissimi altri utilissimi documenti nel sito riforma.info del pastore Paolo Castellina.
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