Non rattristiamoci. La Gerusalemme dei valdesi
“17 Or avvenne che, quando ritornai a Gerusalemme e stavo pregando nel tempio, fui rapito in estasi, 18 e vidi il Signore che mi diceva: “Affrettati ed esci presto da Gerusalemme, perché essi non riceveranno la tua testimonianza intorno a me”…. 25 Ma, quando lo ebbero disteso con le cinghie, Paolo disse al centurione che era presente: «Vi è lecito flagellare un cittadino romano, non ancora condannato?». 26 Udito questo, il centurione andò a riferirlo al tribuno, dicendo: «Che cosa stai facendo? Quest’uomo è un cittadino romano!». 27 Il tribuno allora si recò da Paolo e gli chiese: «Dimmi, sei tu un cittadino romano?». Egli disse: «Sì, lo sono». 28 Il tribuno rispose: «Io ho acquistata questa cittadinanza mediante una grande somma di denaro». Paolo disse: «Io invece l’ho di nascita».”
Il Signore ci può chiedere di uscire da “Gerusalemme” – cioè dal luogo, dalla casa che rappresenta per noi la sede dei nostri culti, del nostro servizio spirituale – perché non più conforme alla Parola di Dio. Questo non vuol dire però perdere la nostra identità.
Valdesi principalmente si nasce, per molti secoli è stato così, e le radici di un popolo te le porti dentro tutta la vita, perché permeate di ricordi incancellabili di fede dei nostri nonni e dei nostri genitori che ci hanno insegnato, con la loro vita semplice di contadini, a porre la nostra speranza nell’ Iddio che provvede. Ci sono poi i ricordi della scuola domenicale, prima nelle scuole quartierali e poi al tempio… vite vissute accanto a gente di fede. Valdesi si può diventare, ma più spesso si nasce. Lo può capire chi ancora si avventura per le strade di campagna, fra la gente semplice che si scandalizza al solo udire parlare di benedizioni di coppie omosessuali, o fra persone anziane che, benché non lascerebbero mai la loro chiesa valdese, accettano una volta alla settimana le visite dei testimoni di Geova perché : “Almeno loro seguono la Bibbia!” dicono. Ma perché quei capi valdesi acquisiti non vanno fra la gente che ha le radici valdesi e i ricordi di incontri nelle stalle, dopo una giornata di duro lavoro, intorno alla Bibbia, come interamente Parola di Dio, letta e meditata da un qualche “barba”? Questi “valdesi” non hanno nemmeno più lontanamente il ricordo, il sentimento e la bellezza di una vita sana che ruota intorno alla luce della Parola di Dio. Seguendo dunque, l’esempio dei nostri padri, non rattristiamoci, perché il Dio che ha provveduto in ogni loro difficoltà, provvederà anche a noi e non verrà mai meno.
DMS
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