Posso comprendere la reazione dei tradizionalisti cattolici scandalizzati che questo Papa voglia riabilitare Lutero. Perché? Perché non si rendono forse ben conto di una cosa, che ora cerco di spiegare.
L’umanismo religioso, in nome della pace, dell’amore e della tolleranza, promuove l’ecumenismo non solo fra le diverse confessioni cristiane, ma anche fra tutte le religioni. Esso le considera, infatti, come espressioni diverse della religiosità umana che dovrebbero, secondo l’ideologia che lo caratterizza, convergere per un comune progetto umanista, riconoscendosi fondamentalmente affratellate.
Sostengono questo umanismo religioso le ali “liberal” delle chiese cristiane che sono riuscite a far salire i loro esponenti ai vertici delle “chiese storiche” e che vorrebbero, inevitabilmente, condizionarle in quel senso. È tipico come questi “liberal” considerino sé stessi come “progressisti” e le loro posizioni “evolute” rispetto alle “vecchie ortodossie” che essi relativizzano.
Sicuramente Jorge Bergoglio è un umanista religioso, se non per convinzione almeno per convenienza, perché ha scoperto come questo umanismo sia in qualche modo compatibile ed anche utile all’ambizione universalista del Cattolicesimo e del Papato stesso (quando si interpreta il titolo e il ruolo di “pontefice” come quello di “costruttore di ponti”). Deve però pagarne anche lui il prezzo, vale a dire la relativizzazione della dottrina cattolico-romana, causando, così, l’ira, l’incomprensione e la confusione dei tradizionalisti cattolici ancorati alla propria identità storica che (non abbracciando l’umanesimo religioso) si sentono traditi da questi stessi loro leader.
In questo senso Jorge Bergoglio può essere definito come un “post-cattolico”, così come i liberal delle chiese protestanti (ed orientali, perché ci sono liberal anche fra di loro) sono “post-protestanti” (“post-valdesi”, “post-luterani”, “post-calvinisti”), per non parlare di chi chiama quest’epoca come “post-cristiana”. Non sorprende quindi che tutti questi “post”, condividendo lo stesso umanismo religioso, si sentano affratellati e si ricevano fra di loro con tanto di baci ed abbracci… indipendentemente dalle loro tradizioni.
Interessante, infine, notare come questo umanesimo religioso universalista sia l’ideologia tipica pure della Massoneria, così come è sicuramente inquietante la connivenza (se non l’identificazione) di molti di questi leader religiosi con quest’ultima organizzazione (Bergoglio stesso ed espressamente, ad esempio, dicono gli attuali vertici della Chiesa valdese che notoriamente celebrano la collaborazione di lunga data con la Massoneria, magari in nome del “laicismo” anti-cattolico! …ma queste sono “vecchie” categorie!).
Ecco così che non sorprende come si sentano scandalizzati i cattolici tradizionalisti dagli abbracci del Papa agli “eretici” luterani ed all’onore che egli rende alla figura (dico “figura” e non “sostanza”) di Martin Lutero. Lo stesso, però, vale, dalla nostra parte, per la forte critica che noi rivolgiamo come “vecchi” luterani e “vecchi” calvinisti a quei leader che, di fatto, noi consideriamo “pseudo-luterani”, così come consideriamo “pseudo-valdesi” e “pseudo-riformati” i liberal ai vertici dell’attuale Chiesa valdese, esperti ed ingannevoli manipolatori di simboli religiosi e “revisori” della storia stessa.
È per questo che noi evangelici conservatori comprendiamo (anche se non concordiamo sulla sostanza) i cattolici conservatori, e ciò per un solo motivo (a parte il saldo riferimento a Cristo): né noi né loro condividiamo l’ideologia dell’umanesimo religioso (e non siamo massoni!). Gli esponenti dell’umanesimo religioso, di fatto non verranno a “baciarci ed abbracciarci”, perché sanno che non siamo “dei loro”. Potranno magari per un po’ cercare di sedurci con i loro sorrisi, ma dopo un po’ “per la nostra ostinazione” si allontaneranno condannandoci “offesi” magari come “inguaribili fondamentalisti”, “retrogradi” o chissà che altro.
Chi legge, però, è chiamato a scegliere chi vuole servire: o l’umanesimo religioso, oppure… Quanto a noi evangelici conservatori, continueremo a servire il Cristo annunciato e spiegato dal Nuovo Testamento, sperando e pregando che vi sia chi sappia distinguerlo da tutto l’ambaradan religioso del nostro tempo.
Paolo Castellina
Sicuramente viviamo in un’epoca pseudo-cristiana piuttosto che “post-cristiana”.
Io eliminerei la dizione “conservatori”.Un Cristianesimo “progressista” e “umanistico” e`semplicemente un`altra religione che con il Cristianesimo biblico non ha piu`nulla a che fare.G.Borelli