di Paolo Castellina
Ho avuto notizia questa mattina che un centro di cultura protestante in Italia, per la sua programmazione autunnale, ha invitato quale “onorato conferenziere” uno dei più famosi teologi liberali viventi – noto per contestare non solo ogni singola dottrina del credo cristiano, ma anche lo stesso teismo che ne sta alla base. Ancora poco noto in Italia (ma qualcuno sta rimediando a questa mancanza). Mi sono detto: “Ci mancava ora solo più lui…”.
Nella smania di essere “aggiornati” e “rilevanti”, infatti, molte “chiese moderne” non si fermano di fronte a niente e nessuno, anzi, alzano il tiro e osano sempre di più. Al loro attivo devono poter vantare persino uno dei maggiori tale arci-eretici contemporanei. È come se Calvino si fosse vantato di invitare a Ginevra (e magari farli insegnare nell’Accademia), perché “intellettualmente stimolanti”, i più famosi anti-trinitari, anabattisti e umanisti atei della sua epoca! [In effetti hanno pensato di farlo dopo il tempo di Calvino e, di fatti, quella chiesa oggi è in forte crisi].
Come possono chiese spiritualmente morte attirare elementi di ulteriore corruzione con il pretesto del voler essere aggiornati sulle ultime novità del mercato mondiale delle idee? In termini biblici, “demoni chiamano altri demoni” (cfr. Matteo 12:45), e di solito peggiori dei primi! Dove si assembrano, però, avvoltoi e iene? Attorno cadaveri in decomposizione per divorarli! È un paragone interessante da diversi punti di vista.
Cominciamo con il rilevare come la Bibbia stessa parli di chiese (spiritualmente) morte. Nei primi capitoli del libro dell’Apocalisse, l’autore presenta sette chiese rappresentative della condizione in cui, in ogni tempo e paese, una chiesa potrebbe trovarsi. Al riguardo di quella di Sardi, il Signore dice: “Io conosco le tue opere: tu hai fama di vivere ma sei morto. Sii vigilante e rafforza il resto che sta per morire; poiché non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio Dio. Ricòrdati dunque come hai ricevuto e ascoltato la parola, continua a serbarla e ravvediti. Perché, se non sarai vigilante, io verrò come un ladro, e tu non saprai a che ora verrò a sorprenderti. Tuttavia a Sardi ci sono alcuni che non hanno contaminato le loro vesti; essi cammineranno con me in bianche vesti, perché ne sono degni” (Apocalisse 3:1-4).
Siamo grati a Dio che vi siano chiese ancora non del tutto morte dalle quali devono essere salvati chi, in quelle condizioni, per grazia di Dio sopravvive. Oggi, però, potremmo trovare chiese in condizione ben peggiore: il cadavere può essere “in avanzato stato di decomposizione” e chi attira? Dei necrofagi che se ne nutrono portando a compimento il processo di corruzione… facendo così scomparire il cadavere! Una chiesa, infatti, piena delle cose di questo mondo decaduto o viene completamente alterata (rivelandosi senza ambiguità per ciò che è veramente e non ingannando più sulla sua vera identità), oppure si estingue, scompare… e non sarebbe la prima volta che questo avviene!
Che cosa direbbe il Signore ad una chiesa che fosse non solo morta, ma in avanzato stato di decomposizione e che solo attira “avvoltoi e iene” attirate da questo “cibo appetitoso”? Analizziamo brevemente il fenomeno della necrofagia, come descritto dalla wikipedia:
“Per necrofagia si intende il comportamento alimentare di organismi predatori carnivori che consumano carne di cadaveri o carogne di altri organismi morti di morte naturale (per vecchiaia o malattia) o uccisi a scopo non alimentare da altri predatori, o ancora sottratti con la forza ai predatori originali (…) la necrofagia è un elemento di grande importanza nell’ecosistema in quanto facilita la decomposizione dei resti di organismi morti. Numerosi organismi carnivori praticano la necrofagia. Alcuni basano la propria strategia alimentare prevalentemente sul consumo di carogne (gli avvoltoi tra gli uccelli e alcune specie di iena tra i mammiferi sono tra gli esempi più conosciuti). In questo caso, la necrofagia costituisce il regime alimentare della specie. Altri si nutrono di carogne occasionalmente, quando ne rinvengono, con un comportamento di tipo opportunistico (tra questi ultimi, ad esempio, vi sono i leoni, che si cibano opportunisticamente di carcasse rinvenute nella savana, vittime di malattie o resti del pasto di altri predatori, oppure sottratte ad altri carnivori come iene e leopardi). Diversi organismi non strettamente carnivori oppure onnivori possono comportarsi da necrofagi opportunisti (esempi di questo comportamento sono i corvi tra gli uccelli e gli orsi tra i mammiferi)” (http://it.wikipedia.org/wiki/Necrofagia).
Ecco così vi sono nella società umana “organismi predatori” che amano le chiese corrotte e non esitano ad entrarvi per nutrirsene a proprio vantaggio e che, anzi, vengono volentieri invitati per conferenze e seminari… Questa sorta di necrofagia ha indubbiamente, loro malgrado, la sua funzione naturale: ne facilita la dissoluzione!
Sembra la sorte di Edom, narrata nel libro del profeta Isaia:”Nei suoi palazzi cresceranno le spine; nelle sue fortezze, le ortiche e i cardi; diventerà luogo di sciacalli, un recinto per gli struzzi. Le bestie del deserto vi incontreranno i cani selvatici, le capre selvatiche vi chiameranno le compagne; là Lilit farà la sua abitazione, e vi troverà il suo luogo di riposo. Là il serpente farà il suo nido, deporrà le sue uova, le coverà e raccoglierà i suoi piccoli sotto di sé; là si raccoglieranno gli avvoltoi, l’uno chiamando l’altro. Cercate nel libro del SIGNORE e leggete; nessuna di quelle bestie vi mancherà; nessuna sarà privata della sua compagna; poiché la sua bocca l’ha comandato e il suo soffio li radunerà” (Isaia 34:13-17).
Chi vorrebbe rimanere fra cadaveri spirituali e bestie necrofaghe? Non certo i figlioli di Dio! Essi certo sanno che anche esse hanno la loro funzione negli eterni propositi di Dio (“vasi d’ira preparati per la perdizione” (Romani 9:22), ma se ne tengono lontani!
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