Attese che non andranno deluse! – Culto di domenica 27 novembre 2016

Mentre nel mondo si combatte ad esiti alterni fra volontà contrapposte, da una parte ambiziose oligarchie, dall’altra la gente, la storia si muove in una sola direzione: gli eterni proponimenti di Dio che andranno a sicuro adempimento. I cristiani sono coloro che attendono, in modo operante e consono, il compimento di ogni cosa in Cristo. Questo è il significato ultimo del periodo dell’Avvento, sottolineato dal testo biblico che leggiamo e commentiamo questa settimana: Romani 13:8-14.

 27 Novembre 2016 – Prima Domenica di Avvento
 Confessione di fede: Iniziamo da questa domenica la lettura commentata del Catechismo minore di Westminster. Prima domanda: Qual è lo scopo principale della vita umana?
 Salmo da cantare: 122 [S’empie di giubilo il mio cuor (ginevrino)].
 Preghiera: Onnipotente Dio, dacci la grazia di gettar via le opere delle tenebre e di rivestirci dell’armatura della luce, ora, nel tempo di questa vita mortale nella quale il Tuo Figlio Gesù Cristo è venuto a visitarci con grande umiltà; affinché quando tornerà nella Sua gloriosa maestà per giudicare i vivi ed i morti, noi si risusciti a vita immortale; per Colui che vive regna con Te e con lo Spirito Santo, un solo Dio, ora e per sempre. Amen.
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Paolo Castellina

1 commento

  1. Antonio Léger – 5 ottobre 1661

    “Non è convenevole agli figli della luce di vivere come i figli di tenebre: “La notte è passata, il giorno è apparso; gettiamo via l’opere delle tenebre e siamo vestiti degli arnesi di luce ecc”; così facendo, potremo turar la bocca agli stolti e maligni che calunniano il nostro comportamento e muover quelli nei quali resta qualche sentimento d’equità a glorificar Iddio con esso noi per le buone opere che essi vedranno.

    E se pur vuole Iddio metterci più oltre alla prova della fornace delle afflizioni e tribolazioni, non dobbiamo trovarlo strano, anzi rallegrarci d’essere fatti degni di patire pel nome di Cristo, sicuri che questa santa dottrina per la cui professione noi siamo odiati e perseguitati dal mondo, essendo la verità eterna di Dio, Egli non abbandonerà la causa e la chiesa sua. Come nel tempo di Geremia, se ben castigò per che lo meritava per i suoi peccati, pure le fu rifugio, salvaguardia e santuario in mezzo a Babilonia, e poi la fece risorgere dall’ avvello, secondo che viene ripresentato in Ezechiele cap. 37: Così ha egli meravigliosamente fatto di tempo in tempo nel mezzo di voi, e farà ancora d’ora innanzi”

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