Il ministro Cecile Kyenge, ministro per l’integrazione della Repubblica Italiana, parteciperà a una iniziativa collaterale al Sinodo Valdese lunedì 26 agosto. Nel darne l’annuncio – attraverso un comunicato dell’agenzia NEV – il moderatore, pastore Eugenio Bernardini, ha sottolineato il “suo impegno per i diritti degli immigrati e per quel pluralismo culturale e religioso che ancora non ha adeguato riconoscimento pubblico”. Speriamo che lo stesso Sinodo non affossi con qualche pretesto il ricorso da noi presentato ai sensi del suo regolamento, contro la condanna votata dal Sinodo del 2011 nei confronti di questo sito. Sarebbe la dimostrazione che il “pluralismo” non lo si auspica solo dagli altri, ma lo si pratica anche. Piena solidarietà al ministro Kyenge per gli attacchi razzisti che ha subito. Come alcuni imbecilli la ritengono una italiana di serie B, anche noi siamo trattati da valdesi di serie B, perché prendiamo sul serio la confessione di fede che anche quest’anno i consacrandi pastori sottoscriveranno. Contro di lei insulti stupidi, contro di noi anche menzogne evidenti.
…e che i pastori valdesi vogliono gli “omofobi” in carcere – Quelli che si scandalizzano per gli oranghi
Nella relazione al Sinodo 2011, nella parte scritta dalla commissione Fede e omosessualità nominata dalla Tavola, comprendente anche pastori e professori di teologia, si diceva che le comunità valdesi dove prevalgono i credenti di origine non italiana sono contrarie alle benedizioni alle coppie dello stesso sesso: “non c’è una argomentazione specifica, ma un’ancestrale omofobia derivante (…) dalla Bibbia”!
Un’affermazione impegnativa per una Chiesa che si schiera in ogni modo perché una legge punisca con il carcere l’omofobia! Dunque, un domani, i membri di queste comunità o si adegueranno al nuovo pensiero unico, oppure andranno in carcere. Un prezioso suggerimento per il ministro Kyenge, il cui compito sarebbe quello di facilitare l’integrazione degli immigrati. Almeno chi parla di oranghi, pur dicendo cose stupide e cattive, non vuole mettere in carcere nessuno!
Insomma: secondo un documento sinodale, i valdesi di origine africana sono contro l’omosessualità perché sono dei primitivi! Ecco: tutti bravi a predicare contro atteggiamenti di carattere razzista, per poi avere questa ostentazione di superiorità. “Noi bianchi, evoluti e intelligenti, prendiamo la Bibbia poco sul serio, facciamo tutto quello che ci pare, diciamo che la famiglia è chiunque dichiari di esserlo. I nostri fratelli africani, invece, non riescono a liberarsi delle loro tare ancestrali; d’altra parte, sono africani…”
Bell’atteggiamento! Del resto, dalla stessa relazione si capisce che le posizioni di questi nostri fratelli sono state non solo fieramente contrastate, ma si è addirittura negata la loro esistenza… Bell’esempio di integrazione e di pluralismo!
Quello che viene definito Occidente è pervaso da una grave supponenza di presunta superiorità morale, civica ed intellettuale. Proprio per questo, popolazioni di continenti del cosiddetto ‘Terzo Mondo’ o in via di sviluppo, sono soggette a considerazioni particolarmente paternalistiche e discriminanti da parte di soggetti ed istituzioni che si ergono indebitamente ad importanti fari storico-culturali del nostro tempo, quando, molto spesso, non lo sono affatto. Pensate alla politica, con il dualismo che discrimina verso, per esempio, gli Africani. Da una parte la destra, con la sua dottrina nazionalistica ed imperante, nella sua forma estrema, verso ‘razze inferiori’; dall’altra, buona parte della sinistra con la sua presunta superiorità morale ed etica che considera tali popolazioni sprovvedute, inette e bisognose del nostro modello socio-economico, civico e anche spirituale. Una forte ipocrisia che a mio avviso non può che offendere tali popolazioni, razze, individui. Se poi, nel caso citato, l”omofobia’ (termine comunque usato erroneamente) da parte di membri di origine Africana di comunità Protestanti è da ricondurre ad un costrutto ancestrale, mi piacerebbe sapere che cosa ne penserebbero Valdesi di, per esempio, 20, 30, 50 o 100 anni fa della loro stessa presunta ‘omofobia ancestrale’. Non è forse tutto ciò fortemente discriminante? Debbo forse anche pensare che la lettura e la comprensione della Bibbia sia un responso ancestrale?