A TORRE PELLICE BENEDIZIONE GAY SENZA DECISIONE DELLA CHIESA ?

Riceviamo e pubblichiamo:

Visto che qui a Torre Pellice buona parte della popolazione cattolica non parla d’altro, mi sento di fare una piccola segnalazione. Il 1° maggio, presso la casa unionista della Chiesa Valdese, è stato celebrato quello che qui tutti chiamano matrimonio gay, fra due signore (non so se entrambe valdesi, una sì per certo), con scambi di anelli, letture, preghiere e rinfresco. Credevo che bisognasse aspettare il Sinodo 2011 per “studiare” le risposte date dalle comunità in merito a tale argomento… evidentemente la chiesa di Torre ha deciso di fare l’apripista e bruciare tutti sui tempi per avere l’esclusiva… o forse sono io che non ho ancora capito nulla… Altrimenti, perché la comunità di Torre affitta o presta la sala per eventi di questo tipo quando non mi sembra il momento e la sede più adatta?

Grazie per aver aperto questa pagina e farmi sentire un po’ meno sola in una chiesa che ogni giorno sento sempre più lontana e in cui non riesco più a riconoscermi… fermo restando che non ho problemi né di fede continuo ad essere profondamente protestante.

Daniela Boldrin

Anche noi avevamo capito che ci voleva almeno una decisione dell’assemblea di chiesa, che va convocata nei modi dovuti. Così dice, se pure in un linguaggio piuttosto involuto, l’ordine del giorno approvato dal Sinodo 2010 nel dispositivo finale:

“Chiede di conseguenza alle chiese che, ove sorelle e fratelli membri della nostra Chiesa o appartenenti ad una Chiesa evangelica richiedano la benedizione di una unione omosessuale si proceda nel cammino di condivisione e testimonianza e, laddove la chiesa locale abbia raggiunto un consenso maturo e rispettoso delle diverse posizioni, essa si senta libera di prendere le decisioni conseguenti, rimanendo in costruttivo contatto con gli appositi organismi.” 

 

Infatti, l’assemblea è l’unico organo che può prendere decisioni di tale genere, non certo il concistoro e tanto meno un incontro informale dove si discute senza votare. Né noi né la nostra gentile lettrice abbiamo notizia di un’assemblea di chiesa di Torre Pellice sull’argomento e supponiamo che se ci fosse stata avremmo visto su Riforma un articolo trionfalistico come quello comparso su Milano. Peraltro pare che altre assemblee di chiesa abbiamo deciso di non dare luogo alle benedizioni, ma questo ovviamente non viene pubblicato.

Che dire? Si è trattato di un equivoco? È la solita tecnica del fatto compiuto: prima si fa poi si decide se si può fare (come a Trapani) ? Hanno tutti capito male ed era solo una festa privata? A Torre Pellice non ci sono più sale dove fare feste private, se non presso la Chiesa Valdese? La confusione è grande.

D’altra parte, a Trapani fu celebrata una benedizione, da tutti definita “matrimonio gay”, ben prima che il Sinodo si esprimesse. E solo noi abbiamo fatto notare che questo era contro le regole.

Ad ogni buon conto, trasmettiamo questo testo alla Chiesa Valdese di Torre Pellice perché possa comunicarci eventuale smentite, precisazioni o spiegazioni.

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