Continuiamo a seguire Peter Allix nel suo Some Remarks upon the Ecclesiastical History of the ancient Church of Piedmont, 1690.
Allix riporta anche le forti parole che Claudio, vescovo di Torino dall’anno 815 circa, scrive nei confronti di chi lo accusava di eresia:
“non mi meraviglio affatto se i complici di Satana parlano di me in questo modo, essi che hanno chiamato ingannatore il nostro Capo [Cristo]… poiché io non insegno una nuova setta, e mi attengo alla pura verità, predicando e scrivendo null’altro che quella; per contro, per quanto sta a me, ho represso, contrastato, abbattuto e tuttora reprimo , contrasto e distruggo, con tutta la mia forza ogni setta, scisma, superstizione o eresia; e non cesserò mai di farlo, con l’aiuto di Dio, per quanto ne sono capace; poiché è detto chiaramente: ‘Non ti farai immgine di alcuna cosa ecc.; questo non va inteso solo come immagine e somiglianza di dei stranieri, ma anche di creature celesti…’
Ma nota cosa affermano i seguaci della falsa religione e superstizione; essi dicono: è commemorazione e in onore dei nostro Salvatore che serviamo, onoriamo e adoriamo la croce… Ma dio comanda di portare la nostra croce, non di adorarla, e invece essi non la portano, né corporalmente, né spiritualmente; servire Dio in questo modo significa prostituirsi lontano da lui. Poiché se dovessimo adorare la croce poiché Cristo vi fu inchiodato, quante altre cose dovremmo adorare che Gesù Cristo ha toccato o ha fatto secondo la carne? Non dimorò egli nove mesi nel grembo di una vergine? Perché non adorano tutte coloro che sono vergini, poiché una vergine portò in grembo Gesù Cristo? Perché non adorano le mangiatoie ?… Perché non adorano le barche dei pescatori poiché dormì in una di esse?… Adorino gli asini perché entrò a Gerusalemme su un puledro d’asino, e gli agnelli poiché di lui fu scritto: ‘Ecco l’agnello di Dio, che toglie i peccati dal mondo’. Ma questo tipo di uomini sembra piuttosto incline a mangiare gli agnelli veri piuttosto che adorare la loro immagine. Perché non adorano i leoni, poiché Egli è chiamato il Leone della tribù di Giuda?…”
Claudio respinge l’accusa dei suoi avversari di aver contristato il Signore Apostolico “poiché vi piace chiamare così il defunto Papa Pasquale… Sappiate che è apostolico colui che mantiene e custodisce la dottrina degli apostoli, ma non colui che si vanta di sedere sul seggio dell’apostolo… poiché il Signore ha detto che gli Scribi e i Farisei sedevano sul seggio di Mosè.”
Allix sottolinea l’importanza del fatto che studiosi cattolici come Genebrardo e il Rorenco (XVI-XVII secolo) ritengono che nel nono e decimo secolo nelle valli della diocesi di Torino si siano mantenute le opinioni di Claudio e che la forte critica esercitata da Claudio stesso nei confronti del Papa fosse tutt’altro che un caso unico, come del resto abbiamo visto nelle puntate precedenti.
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