Una società “laica” o multiculturale è solo un’altro modo per definire il politeismo. Anche nell’antica Roma vi era “tolleranza” per tutti i culti, e venivano definiti “culti ammessi”. Erano infatti ammesse e tollerate tutte le religioni e superstizioni basta che non mettessero in questione il potere imperiale e le leggi sulle quali era fondato. Così oggi: il potere ha sua ideologia in base alla quale stabilisce le leggi in vigore e garantisce sé stesso. Ha i suoi “principi morali” che intende siano applicati, ma guai a chi li mette in questione!
Nell’antica Roma c’era però un problema: ebrei e cristiani. Essi avevano i propri principi e leggi in contraddizione con molte leggi ufficiali dello stato. In particolare i cristiani: la loro autorità ultima era Cristo. Egli era il loro Signore, non l’Imperatore – e non intendevano fare compromessi (senza macchiarsi di infedeltà verso Dio). Per questo ebrei e cristiani erano perseguitati. Quelli ebraici e cristiani erano (sono) principi in contraddizione con quelli dello stato “laico”. Per risolvere questa contraddizione vi erano (e rimangono) due modi: o piegare ebraismo e cristianesimo adattandoli ai principi dello stato “laico” (quindi modificandoli) oppure giungere ad ufficializzarli, basare la legislazione civile su principi biblici e non pagani. Era quello che poi si è fatto, in particolare il cristianesimo, che è diventato “religione dello stato”.
I moderni ebrei e cristiani “laicisti” di fatto annacquano e compromettono la loro fede. Siete disposti a farlo, e a che prezzo? Non esiste alcuno “stato laico” neutrale o laicismo: o vi sottomettete all’ideologia ed al potere imperante, compromettendo la vostra fede, oppure lavorate affinché i principi biblici siano, come è giusto, quelli prevalenti. E’ una lotta fra poteri concorrenti, e a questa lotta chi davvero sostiene la fede biblica non si tira indietro.
Non fatevi ingannare dai “buonisti” che promuovono compromessi e che alla fine si rendono solo servi dell’establishment.
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