La tolleranza è una buona cosa, ma essa non può essere indiscriminata perché, in quanto cristiani, ci sottoponiamo alla signoria di Cristo, che egli esercita attraverso la sua Parola scritta. Non possiamo collaborare con chi contesta e contraddice i principi di base della nostra professione di fede, quale ne sia la giustificazione o il pretesto. Per quanto essi dicessero di essere cristiani, l’apostolo Paolo respingeva coloro che di fatto negavano i princìpi di base dell’Evangelo. Lo vediamo oggi.Su certe cose non possiamo transigere (7. Galati 2:1-5)
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Paolo Castellina
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