“La nostra intenzione”

Giovanni Frasque, uno dei 250 assediati alla Balsiglia, a 300 chilometri dal più vicino possibile rifugio, circondati da 5000 soldati francesi, dotati di

La Balziglia: il luogo dell’assedio

artiglieria e riforniti di tutto, scrive nel maggio 1690:
“Se siamo rientrati nella nostra patria, la nostra intenzione era ed è ancora in primo luogo di rendere a Dio l’adorazione dovuta ed a Cesare quello che gli appartiene, ed in seguito di riconquistare l’eredità lasciataci dai nostri padri da tempo immemorabile, di non far torto ad alcuno senza averne prima ricevuti.”

Contro ogni umana e ragionevole previsione, Frasque e i suoi compagni d’arme e fratelli in fede sfuggirono all’assedio, ripristinarono il culto a Dio e, cessata la persecuzione, tornarono ad essere i più fedeli sudditi e i più valenti soldati di “Cesare”, che per loro era il Duca di Savoia.

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