L’obbedienza a Dio

Per resistere alle tempeste un albero deve avere radici proporzionate allo sviluppo dei rami. Un veliero deve avere una chiglia calcolata in funzione della superficie delle vele. È così anche per il credente.

Ogni volta che il credente non coltiva la comunione personale e intima con Dio, ogni volta che l’opera all’interno non cammina di pari passo con l’opera al di fuori, egli corre verso il naufragio spirituale.
La comunione con Dio deve sempre mantenere un posto più elevato del servizio per Dio. Non deve essere mai trascurata.

Se Dio non riceve l’omaggio intero del nostro cuore, ciò che noi compiremo per Lui con le nostre mani e con la nostra intelligenza, non avrà alcun valore.
Se il movente nascosto della nostra attività non è l’amore per il Signore, non andremo lontano.
Tutto ciò che avremo edificato senza quel fondamento solido finirà col crollare, e più alto sarà stato l’edificio, più grande sarà la sua caduta.

Ciò che il Signore si aspetta da noi, non dimentichiamolo mai, non sono delle opere spettacolari, ma l’omaggio di una simile obbedienza.

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