Ritorno con qualche reminiscenza del Sinodo riguardo il nuovo progetto Riforma, commentato su questo sito nell’incisivo articolo del 13 ottobre.
Premesso che Riforma non è soltanto il settimanale della Chiesa Valdese, ma anche delle Chiese Battiste e Metodiste (lo dico per onor del vero, anche se sul piano sostanziale la cosa non fa molta differenza, essendo le tre Chiese praticamente allineate sulle stesse posizioni!), non possiamo non apprezzare l’impegno che le nostre Chiese hanno fatto per rilanciare Riforma dal punto di vista della struttura (4 testate al posto di una) con modalità di fruizione diversificate (carta e on-line). Impegno progettuale cui ha fatto seguito un altrettanto grande impegno finanziario, non più i 45.000€ di contributi 8xmille citati dall’articolo, ma un contributo che si prevede triplicato per il 2014 e 2015, sempre con fondi 8xmille (ovviamente), poiché gli esecutivi delle stesse Chiese BMV hanno ormai preso coscienza che la sostenibilità finanziaria del giornale non è in alcun modo realizzabile tramite i proventi dei soli abbonamenti (cartacei ora e on-line in futuro).
Questo, tuttavia, non è più un problema per le nostre Chiese in quanto l’8xmille è in continuo aumento e il giornale è diventato di fatto uno strumento di “propaganda istituzionale”, che si può pagare con i soldi degli italiani, nel pieno rispetto delle regole che le nostre Chiese si dono date: “Non un euro ai fini di culto”. Infatti Riforma non si può certo classificare come uno strumento per evangelizzare (secondo l’antico significato che aveva questa parola almeno), ma è uno strumento culturale (si fa per dire!) e che perciò può essere tranquillamente finanziato con l’8xmille senza per questo violare la policy laica delle nostre chiese.
Questa la parte positiva, ossia una formulazione nuova e accattivante che in teoria dovrebbe rilanciare Riforma nei prossimi anni. Sempre ad onor del vero va detto che la Tavola si propone di fare una valutazione a fine 2015 per decidere se continuare o meno su questa strada.
Qual è la parte critica di questo progetto allora? Ancora una volta sono i contenuti!
Il calo dei lettori del cartaceo, come ho più volte avuto modo di ribadire in passato, non è dovuto al formato démodé del giornale, ma ai suoi contenuti assolutamente lontani dal sentiment di sempre più membri di chiesa Valdesi (Metodisti e Battisti).
Qualche giorno fa leggendo la newsletter sono rimasto davvero allibito nel costatare, ad esempio, che delle cinque notizie scelte dalla redazione, ben tre riguardavano in qualche modo gli omosessuali! Chi come me lo ha letto non avrà potuto fare a meno di chiedersi se questo sia il giornale di una Chiesa oppure quello di un’associazione gay.
La Chiesa Valdese è diventata (o vuole diventare) la Chiesa dei Gay? Se sì, lo si dica apertamente, almeno potremo decidere serenamente se cambiare Chiesa!
Se non è così si deve ritornare a formule più equilibrate che non espongano la nostra Chiesa a critiche nocive e perfettamente inutili, anche sul piano dell’evangelizzazione.
Poiché Riforma vuole essere la testata istituzionale delle Chiese BMV, gli esecutivi delle stesse sono responsabili delle scelte editoriali. Prendano una posizione chiara su questo punto che, come appare sempre più evidente, non è più una semplice solidarietà verso una minoranza perseguitata ma sta diventando un’autentica posizione teologica che si allontana dalle Scritture!
Concludendo: se dopo la forma non cambieranno anche i contenuti, Riforma fatta in quattro rischierà di fare la fine della vecchia Riforma solo cartacea, ovvero sempre meno lettori e una prematura chiusura. Salvo che la macchina dell’8xmille non continui a tenerla in vita come il polmone artificiale di un paziente ormai in coma irreversibile.
Le teologie passano, tutte. Specie quelle che sono solo turbini di parole dette per compiacere il mondo e che alla fine fanno il gioco dell’avversario. Solo la parola resterà, E solo alla parola ogni credente dovrà rendere conto. Non certo ai teologi, ma all’Eterno si deve la nostra salvezza.
Sia fatta sempre e soltanto la Sua volontà.
Come secondo la Tradizione disse Lutero, qui, ovvero nella Sua Parola sto saldo, di qui non mi muovo, anche se papi e papetti ed illustri teologi si sforzano di chiedermi di mancate alla mia fede.
Che il Signore la accresca.
Amen.
Ecco qual è il loro dio: non il Dio tre volte santo della Bibbia, ma la loro “teologia”. Che Dio li illumini!