La Chiesa dei nostri padri non esiste più: cosa metteranno in testa ai nostri figli?
Sono uno dei primi firmatari dell’Appello al Sinodo del 2010 che, a quanto pare, ha provocato numerosi disturbi gastrici con, a quanto vedo, gravi ripercussioni a livello neurologico, alla nomenklatura autoreferenziante di quanto resta, almeno ufficialmente, della Chiesa Valdese.
Credo che con l’ordine del giorno di censura nei confronti del sito Valdesi.eu sia stata raggiunta una vetta, o piuttosto un abisso, che mai era stato toccato in nessun momento della storia della nostra Chiesa.
A dire la verità, la situazione sarebbe piuttosto comica perché tutta la faccenda è stata gestita con modi da bocciofila di infimo livello e le “sparate” della Moderatora e degli altri scienziati della comunicazione istituzionale ricordano le caricature dei personaggi di Zelig. Purtroppo la situazione è invece di una tristezza e di una gravità inaudite perché mette in crisi non solo il rapporto individuale che ognuno di noi ha con la Chiesa in cui è nato, ma crea delle enormi difficoltà nei confronti delle generazioni future, nei confronti dei nostri figli.
Ho un figlio che inizierà fra pochi giorni il Liceo Classico, è avanti di un anno e quindi dovrebbe iniziare a frequentare il Catechismo, come gli ho spiegato e promesso fin da quando vedeva i compagni di scuola cattolici fare Catechismo, Comunione, Cresima eccetera.
Mi chiedo con angoscia: cosa proveranno ad infilargli nella testa? Come verrà formata e sostenuta la sua fede? Dopo quattro anni sarà coinvolto in una dichiarazione di “non fede” come quella dei catecumeni di Luserna San Giovanni? E, infine: io, a suo tempo, ho chiesto di diventare membro di quella Chiesa Valdese che mi era stata fatta conoscere ed amare, di quella Chiesa che aveva difeso la fedeltà alla Parola attraverso la lotta ed il martirio di tanti nostri padri, di quella Chiesa che si rifaceva alla sola Scrittura, ma ora quella Chiesa non esiste più. E di questa Chiesa che è diventata uno strumento di propaganda di libertà carnali, di difesa di precarie posizioni spirituali giocando con ogni sorta di forzatura della Parola di Dio, penso proprio che oggi non chiederei di far parte.
Piccole fiammelle della Chiesa Valdese che conosco resistono qua e là e, certamente valdesi.eu è una di queste, il fatto che venga denigrato e messo all’indice da questa gente poi ne è la conferma, ma quanto saremo ancora disposti a sopportare che i patetici personaggi che giocano a distruggere un’eredità tanto preziosa proseguano nel loro abuso?
Fabrizio Malan, Torino
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