Temevano un flash mob dei dissidenti?
“Per lavori” all’aula sinodale, i membri di chiesa che vogliono assistere alle sedute del Sinodo potranno farlo… attraverso schermi posti fuori dalla Casa Valdese. Cioè non potranno farlo! Non potranno vedere chi c’è e chi non c’è, non potranno vedere come i deputati votano (non c’è registrazione dei voti ma solo l’alzata di mano), non potranno vedere chi parla con chi, come ciascuno reagisce agli interventi più interessanti… Non potranno vedere la vita del Sinodo, ma solo l’ufficialità burocratica.
Possibile che questi lavori dovessero toccare l’unica settimana all’anno in cui quell’aula viene usata per il suo fine proprio?
Se uno cerca un artigiano in agosto diventa pazzo. A Torre Pellice li hanno trovati solo ad agosto?
È una lesione grave della democrazia e della trasparenza nella chiesa valdese. Una cosa che non succedeva da secoli, o forse è la prima volta in assoluto!
Nel 2000, una parte del Sinodo si tenne al Palazzo del Ghiaccio di Torre Pellice: non si poteva trovare una soluzione del genere? Il grande tempio di Torre Pellice o quello di San Giovanni, capace di ospitare 500 persone a sedere, non si potevano usare?
Forse qualcuno temeva proteste fra il pubblico o che si capissero troppo bene certi meccanismi decisionali? O che il dissenso, strenuamente negato dai vertici, fosse visibile?
Un giorno triste nella Chiesa Valdese, anche perché in questo momento nessuno ha riportato la notizia, che sarà una brutta sorpresa anche per la maggior parte dei presenti.
Né risulta che il Sinodo stesso l’abbia mai deciso. Chi ha messo in atto l’ennesimo fatto compiuto, sopra la testa della “massima autorità umana della Chiesa in materia dottrinaria, legislativa, giurisdizionale e di governo”?
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