Nessuna lusinga o minaccia sviò i Valdesi
Gilly si meraviglia della costanza dei Valdesi:
“È straordinario che le sole ventimila persone rimaste, con solo tredici guide spirituali, abbiano preservato la propria integrità, e continuino ad aderire alla fede dei loro antenati, tra tutti gli inganni, le lusinghe e i terrori che sono stati costantemente posti in atto per indurli ad entrare nel recinto della Chiesa Romana. Offerte della natura più attraente, somme di denaro, pensioni vitalizie, pubblici impieghi, promozioni nell’esercito, concessioni di terreni sono notoriamente offerti a coloro che cambiano religione. Ma per quanto siano poveri ed emarginati, raramente si accade che fra di loro vi sia un apostata.”
Le ragazze cattoliche si rifugiarono tra i Valdesi
1560. Emanuele Filiberto, Duca di Savoia, cede alle pressioni di Filippo II, Re di Spagna, e attacca i Valdesi. Un’armata sanguinaria occupa il fondovalle: San Giovanni, Torre Pellice e Villar Pellice. I valdesi sono costretti a rifugiarsi nelle zone più alte della valle. Le famiglie romano cattoliche avrebbero potuto restare nelle loro case, ma la condotta della soldataglia era così “licenziosa” che le giovani donne preferirono porsi sotto la protezione dei Valdesi ad Angrogna.
Valdesi i domestici più affidabili
Non solo ai tempi di Gilly, ma persino nel ‘600, in mezzo alle più feroci persecuzioni, le nobili famiglie romano cattoliche di Torino, Genova e del resto dello stato sabaudo preferivano i domestici e le domestiche valdesi a chiunque altro, per la loro onestà e lealtà.
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