di Paolo Castellina
Le Confessioni di Fede della Riforma (delle quali quella valdese sono esempio) sono ovviamente imbarazzanti per i teologi moderni e i pastori, che “ancora” le devono sottoscrivere perché ciò che esse esprimono non riflette i presupposti e la mentalità del moderno metodo storico-critico di interpretazione della Bibbia. Facendo uso di tale approccio al testo biblico e alla Storia, insieme alla “dogmatica” sottoscrizione delle teorie evoluzioniste, di fatto ogni articolo della “fede antica” viene messo in questione e relativizzato – come pure gli articoli dello stesso Credo (documento storico fondante di tutte le chiese trinitarie). Questa relativizzazione e revisione della fede “una volta per sempre trasmessa ai santi” (Giuda) traspare chiaramente pressoché in ogni predicazione e scritto dei teologi modernisti. Ci troviamo quindi di fronte alla radicale revisione di tutta la fede cristiana e, di fatto, a un’apostasia di prim’ordine, nascosta dall’ipocrita detto e non detto di coloro che non osano dirlo apertamente ma espresso con baldanza dai teologi moderni “più coraggiosi” (conosciuti come radicali).
Ecco quindo il motivo del mettere in ombra la sottoscrizione obbligatoria della Confessione Valdese: perché, ovviamente, oggi diventa falsa promessa o spergiuro o sottoscrizione “per puri motivi storici e tradizionali”. Per essere davvero coerente con l’andazzo moderno, necessariamente la Chiesa valdese dovrà giungere ad una nuova Confessione di Fede “riveduta e corretta” e “in linea con la sensibilità moderna” – cioè soggetta alle ideologie moderne. Non farlo rivela solo vigliaccheria e inganno del popolo di Dio. Vigliaccheria perché, facendolo, si allontanerebbero esplicitamente dalle persuasioni della maggioranza dei cristiani (del passato e del presente), mettendo in questione il “caro ecumenismo”; inganno perché “conviene” illudere “il popolo ignorante”, facendogli credere che essi sono quello che non sono. Troveranno magari sofismi e abili ragionamenti per “conciliare” la loro apostasia con la fede antica.
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