“… conviene ricevere, come riceviamo, questa Santa Scrittura per divina e canonica, ciò è per regola della nostra fede e vita; … ella è pienamente contenuta ne’ libri del Vecchio e Nuovo Testamento“, e soprattutto (Art. 4): “riconosciamo la divinità di questi libri sacri, non solo dalla testimonianza della Chiesa, ma principalmente dall’eterna et indubitabile verità della dottrina contenuta in essi, dall’eccellenza, sublimità e maestà del tutto divina che vi si dimostra, e dall’operatione dello Spirito Santo che ci fa ricevere con riverenza la testimonianza la quale ce ne rende la Chiesa, e che ci apre gli occhi per iscoprir i raggi della celeste luce che risplendono nella Scrittura, e corregge il nostro gusto per discernere questo cibo col suo divino sapore”.
Detto questo, è ovvio che leggere la Bibbia non significa disattivare il cervello. Non credo che “[s]e la Bibbia è parola di Dio allora tutto ciò che vi è scritto non deve essere interpretato né contestualizzato”.
Infatti Gesù stesso definisce questo il più grande comandamento: “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, e con tutta l’anima tua, e con tutta la mente tua.” (Matteo 22,37 e Luca 10,27). È palese la citazione di Deuteronomio 6,5 dove la “mente”, però non è direttamente citata (la mirabile traduzione di Diodati dice “con tutto il tuo maggior potere”. È una esplicitazione di Gesù. La mente, insomma, dobbiamo usarla, per distinguere, ad esempio, comandamenti validi per tutti da norme per il popolo d’Israele nel deserto da consigli, narrazioni da esempi. Ad esempio, “mangia, bevi e godi” (Luca 12,19) non è un comandamento!
Quanto agli “omicidi descritti nell’antico testamento e presentati come volontà di Dio”, lei pensa di saperla più lunga della Bibbia. Ma mi permetto di suggerirle di leggere un brano piuttosto importante: , bisognerebbe leggerla: “perfino i capelli del vostro capo son tutti contati” (Luca 12,7), e dunque non cadono contro la volontà di Dio. Figuriamoci le persone! Altra cosa, è far passare Dio per un assassino, o per un diffusore di calvizie!
Certo che bisogna interpretare e contestualizzare, come dice lei. Dio ci ha dato la mente apposta. Ma tra interpretare e rovesciare c’è una bella differenza!
Uno, poi, è libero di pensare che la Bibbia sia un libro come un altro, con spunti interessanti, qualche passo sublime, altri insignificanti o addirittura sbagliati. Ma non si vede perché voglia perdere tempo a far parte di una Chiesa che dovrebbe mettere la Bibbia come fondamento della propria dottrina e del proprio agire.
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