Vero valdismo (seconda parte)

(continua dalla prima parte)

Il movimento valdese primitivo era prima di tutto rinuncia totale a ogni ricchezza attraverso il voto di povertà. Ciò che costituiva il tratto distintivo del valdismo originario di fronte al francescanesimo è l’insistere sul diritto alla predicazione per i laici. Ed è questo il carattere destinato a sviluppare i germi anti ecclesiastici impliciti nel movimento, fino a fargli assumere quell’atteggiamento polemico contro le istituzioni della chiesa che ha portato il valdismo a contatto con le grandi correnti dell’eresia medioevale incluso il catarismo con il quale il movimento valdese non ebbe alcuna sostanziale affinità.
Durante tredicesimo e il quattordicesimo secolo il valdismo mantenne intatto il suo carattere di movimento evangelico e rifiutò un sistema filosofico-teologico, mostrando anzi una singolare ripugnanza a ogni innovazione di carattere dogmatico.
Muovendo da una libera interpretazione del Vangelo, il valdismo diffondeva nel popolo precetti di morale pratica, positiva, e prospettava, come esempio da seguire, la vita degli apostoli.
Proclamando l’uguaglianza di tutti i fedeli nell’ambito della chiesa e il sacerdozio universale (retaggio di tutti, uomini e donne) e non basato su una consacrazione esteriore (retaggio di una classe privilegiata), spezza alle basi la ragion d’essere della gerarchia ecclesiastica e della chiesa stessa.
Movimento laico e popolare, i valdesi erano quasi tutti contadini e artigiani. Questo dava un colpo potente alla stessa organizzazione gerarchica della società del tempo, strettamente legata alla chiesa, e rivelava tutto il suo carattere rivoluzionario.
I valdesi conoscevano alla perfezione la Bibbia, predicavano la povertà, rifiutavano i sacramenti impartiti dagli ecclesiastici; praticavano la Confessione l’uno con l’altro; negavano la transustanziazione e la validità della messa; rifiutavano il culto dei santi e dei morti e l’esistenza del purgatorio.
Uniti in comunità di carattere fraterno, non sembra abbiano conosciuto (almeno fino a tutto il sec. 14) alcuna forma precisa e definita di una vera organizzazione ecclesiastica.

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