Roma (NEV), 19 giugno 2013 – Ammonta a più di 37 milioni di euro la quota dell’otto per mille destinata alla Tavola valdese per il 2012. Lo ha reso noto in questi giorni il Ministero delle Finanze. Si tratta di un balzo in avanti del 150% rispetto all’anno precedente (nel 2011 superava di poco i 14 milioni). La cifra sarebbe in parte determinata dal fatto che per la prima volta i valdesi e i metodisti hanno avuto accesso alle cosiddette “quote non espresse”, ovvero alla ripartizione di quei fondi che i contribuenti non hanno destinato a nessuna confessione e che pertanto vengono distribuiti, come previsto dal meccanismo, in percentuale alle scelte espresse. Per la Tavola valdese, tuttavia, “questa novità non spiega un risultato così rilevante: ad esempio può aver giocato un aumento complessivo del gettito IRPEF dal quale si ricavano i fondi destinati dell’otto per mille”.
“Attendiamo di analizzare tutti questi aspetti e di sapere quante firme ci sono state attribuite – spiega il pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese – per verificare se c’è stato un aumento e di che misura. In ogni caso si tratta di un dato eccezionale benché non inatteso, che ci consentirà di potenziare il nostro sostegno a progetti di sviluppo, assistenza e cultura in Italia e all’estero. Come sempre è accaduto, non un euro dell’otto per mille ‘valdese’ andrà a finanziare le attività di culto, pastorali e spirituali, che sono e restano a carico dei membri di chiesa. La novità che introduciamo da quest’anno è che sale dal 30% al 50% la quota che destineremo a interventi realizzati in altri paesi: circa 18 milioni di euro, una cifra di eccezionale rilievo se comparata ai fondi destinati dal Governo per la cooperazione internazionale”. Conclude Bernardini: “La gestione di fondi così rilevanti, soprattutto in tempo di crisi, ci attribuisce un’enorme responsabilità nei confronti dei tanti contribuenti che ci hanno dato fiducia ma ci apre anche una grande opportunità di servizio del tutto coerente con la nostra fede e la nostra tradizione di impegno sociale”.
La Chiesa valdese giunse alla decisione di partecipare alla ripartizione delle “quote non espresse” dopo una lunga e travagliata riflessione conclusasi nel 2001: quell’anno il Sinodo – il massimo organo decisionale dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi – votò a favore di una revisione dell’Intesa con lo Stato che fu approvata dal Parlamento nel 2009 ed i cui effetti sono divenuti operativi a partire dalla dichiarazione dei redditi del 2012.
Abbiamo riportato qui sopra il comunicato dell’Agenzia di Notizie Evangeliche NEV.
Qualche constatazione.
1) L’introito dell’8 per mille arriva così a quasi 10 volte l’ammontare delle entrate (cioè delle offerte) della Chiesa Valdese.
2) Il numero di italiani che firma per l’8 per mille può essere stimato sulla base di questa cifra in circa 600 mila, cioè 30 volte più del totale dei membri di chiesa valdese.
3) Nonostante l’aumento dal 30% al 50% della somma destinata ad interventi all’estero, quella per l’Italia passa da da 9 a 18,5 milioni!
Una domanda: come mai aumentano le firme per l’8 per mille e diminuisce il numero dei membri di chiesa? Non sarà che si riesce in ciò che si ha a cuore e si fallisce dove si mette poco impegno e convinzione?
La domanda: Una domanda: come mai aumentano le firme per l’8 per mille e diminuisce il numero dei membri di chiesa? Non sarà che si riesce in ciò che si ha a cuore e si fallisce dove si mette poco impegno e convinzione? …ha già in sè stessa la risposta.
Si sono accattati tutti i contributi di atei e delle lobby gay?
Forse una chiesa gay é un bell’affare?