“SE QUALCUNO VUOLE VENIRE DIETRO A ME, RINUNCI A SE STESSO, PRENDA LA SUA CROCE E MI SEGUA”:
(Luca 9: 23-27)
Il credente evangelico è abituato ad ascoltare predicazioni riguardanti la dottrina della salvezza teologicamente elaborata dalla forte personalità carismatica di Paolo. L’intera cristianità deve a Paolo, guidato dallo Spirito di Dio, la corretta formulazione dogmatica della salvezza per grazia mediante la fede, che è e rimane uno dei capisaldi della teologia della Riforma classica. Tuttavia, questo dogma negli ultimi due secoli è stato banalizzato, privandolo della sua incisiva forza spirituale. L’evangelismo odierno chiacchiera molto intorno a questo dogma, ma pochissimo è fatto vedere nell’esperienza quotidiana della vita. Per i più sembra essere un nobile, accademico, eloquente dogma cristiano su cui dissertare, ma la vita dei cristiani evangelici scorre linearmente senza che vi sia stata nel corso della loro esistenza quella crisi causata dall’irrompere del Regno di cui Cristo è il Rappresentante.